Approccio HSPI
HSPI ha un approccio nella gestione dei processi che prevede:
- l’introduzione di metriche di misurazione per garantire il corretto funzionamento dei processi ridisegnati e per il miglioramento continuo
- l’allineamento tra processo, organizzazione e tecnologia
- l’integrazione della gestione dei processi con lo sviluppo delle competenze: l’orientamento all’output e al raggiungimento degli obiettivi connaturati alla gestione per processi possono essere ottenuti soltanto attraverso l’empowerment delle risorse umane, lo sviluppo di competenze adeguate e modelli di leadership basati sulla partecipazione. Le politiche di gestione e sviluppo del personale assumono un ruolo fondamentale nella gestione per processi
- l’istituzionalizzazione della gestione per processi: superare i confini delle singole unità organizzative (funzioni) e la ricerca dell’efficienza locale per concentrarsi sugli elementi che generano valore per i clienti
- l’ampliamento della gamma dei processi considerati: il focus sui processi va oltre i confini dell’organizzazione e riguarda soprattutto la dimensione interaziendale (spesso più critica di quella interna)
Cosa Facciamo
STRATEGIE E OBIETTIVI DI BUSINESS: comprendere la mission aziendale e gli obiettivi di business per assicurare la coerenza tra la dimensione strategica, le modalità operative e gestionali, gli strumenti di supporto (inclusa la tecnologia), la motivazione e la tipologia delle Persone che operano nell’organizzazione.
RILEVAZIONE STATO CORRENTE: descrivere lo stato attuale al fine di evidenziare le principali criticità ed aree di miglioramento e fornire una base di conoscenza dei processi aziendali comune e condivisa. Fornire una descrizione dell’azienda o di una porzione di essa in termini di: processi e attività (modalità di esecuzione dei processi, interazioni tra processi, responsabilità, specificità dei processi, criticità, esigenze non indirizzate dagli attuali processi), strumenti (rilevazione degli strumenti utilizzati a supporto delle attività, eventuali interazioni e integrazioni).
DEFINIZIONE DEL MODELLO DI RIFERIMENTO: progettare il modello di funzionamento (es. modalità di interazione tra i processi, sequenzialità dei processi, interfacce verso clienti e fornitori) e il modello dei processi di stato futuro (es. definizione e modifica dei processi in base alle evidenze emerse dalla stato corrente, a benchmarking o best practice, vincoli, opportunità).
GAP ANALYSIS E DEFINIZIONE DEI KPI: rilevare i gap rispetto al modello di funzionamento definito, ai processi to be, alla loro copertura dal punto di vista dei sistemi di supporto; valutare gli interventi necessari per la realizzazione della soluzione a tendere e identificare i benefici attesi; individuare vincoli e criticità per la realizzazione della soluzione. Selezionare le metriche più significative tra quelle presenti e identificare nuove metriche.
PIANO DI TRANSIZIONE E IMPLEMENTAZIONE: definire la road map d’implementazione della soluzione (big bang, incrementale, pilota), definire gli interventi da attuare ed i tempi (es. redazione delle procedure, implementazione dei processi e delle procedure; progettazione ed implementazione/integrazione degli strumenti o sistemi a supporto). Implementare la soluzione attuando gli interventi.
MISURAZIONE DEI PROCESSI: misurare i processi (in base ai KPI individuati) prima e dopo l’intervento di Business Process Modeling per valutare l’effettivo miglioramento apportato dall’innovazione in termini di efficacia ed efficienza e per definire azioni correttive e istanziare il continuous improvement dei processi critici.
TECNOLOGIE ABILITANTI: individuare una strategia di scelta e d’implementazione degli strumenti operativi e di governo a supporto del nuovo modello di funzionamento e definire i requisiti funzionali dei tool scelti a supporto dei processi.